• A cura di
  • Raffaella Ansuini
  • accessibilità
Intervista a Federico Spila COO b2x - The Omnichallenge Company sul tema dell'accessibilità web
Intervista a Federico Spila COO b2x - The Omnichallenge Company sul tema dell'accessibilità web

A partire dal 28 giugno 2025, entrerà in vigore lo European Accessibility Act (EAA), direttiva europea che mira a migliorare l’accessibilità dei prodotti e servizi digitali in tutta l’Unione Europea. Ciò significa che tutte le aziende dovranno garantire che i loro prodotti e servizi di nuova commercializzazione siano accessibili anche alle persone con disabilità.

Cosa si intende per accessibilità digitale?
Ci si riferisce alla capacità dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili senza discriminazioni, anche da parte di persone con disabilità. Questo include l'uso di tecnologie assistive o configurazioni particolari per garantire che tutti possano accedere e utilizzare i contenuti digitali.


Quali sono le implicazioni per le aziende?
Ogni servizio digitale, interfaccia o software dovrà quindi essere revisionato secondo le WCAG 2.1 (Web Content Accessibility Guidelines), rilasciate dal consorzio W3C (World Wide Web Consortium), che definiscono i parametri per assegnare tre diversi livelli di accessibilità ai servizi digitali. Il livello minimo accettato sarà “AA” (doppia A).


Per fare chiarezza sul tema accessibilità degli eCommerce, abbiamo intervistato Federico Spila, COO b2x – The Omnichallenge Company.

Innanzitutto, per rendere un eCommerce accessibile, bisogna rispettare diversi requisiti tecnici, che toccano vari aspetti dell’esperienza utente, come ad esempio, solo per citarne alcuni, la gestione della navigazione tramite tastiera, il contrasto dei colori, le dimensioni del testo, i form e i video accessibili.


Come influisce l'accessibilità sull’esperienza di acquisto?

L’accessibilità non solo migliora l’esperienza d’acquisto per le persone con disabilità, ma anche per un’ampia gamma di utenti. Ad esempio, migliorare la navigazione da tastiera o ottimizzare la struttura del sito aiuta anche gli utenti con connessioni lente o che usano dispositivi mobili. Inoltre, la presenza di alt text e descrizioni dettagliate dei prodotti è una best practice anche per ottimizzare la SEO, facilitando il posizionamento del negozio online nei motori di ricerca. In pratica, un sito più accessibile è anche più usabile per tutti, il che può portare a un tasso di conversione più alto e a una riduzione dei carrelli abbandonati.


Quali rischi corre un'azienda se il suo eCommerce non è accessibile?

Ci sono diversi rischi associati alla mancanza di accessibilità. Innanzitutto, le sanzioni legali: negli Stati Uniti, aziende come Domino's Pizza hanno subito cause legali per non avere siti web accessibili, e altre hanno dovuto pagare multe o risarcimenti. Anche nell’Unione Europea, con il recepimento della direttiva sull’accessibilità, è probabile che la NON conformità possa portare a sanzioni. Inoltre, con uno shop online non accessibile, l’azienda proprietaria perde una ‘fetta’ importante di potenziali clienti. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, oltre il 15% della popolazione mondiale ha qualche forma di disabilità (anche momentanea). Infine, e non ultimo per importanza, il danno reputazionale; essere percepiti come un'azienda che non si preoccupa dell'inclusività può danneggiare l’immagine del brand. I consumatori sono sempre più attenti a queste tematiche, e aziende che ignorano l'accessibilità rischiano di perdere credibilità.


Quali sono le best practice per mantenere un sito e-commerce accessibile nel tempo?

Per garantire che uno shop online rimanga accessibile la mia raccomandazione è di effettuare controlli periodici con strumenti come WAVE o Lighthouse per identificare problemi di accessibilità e correggerli tempestivamente. Ma non basta! Coinvolgere persone con disabilità nel test del sito è il modo migliore per garantire che il sito eCommerce sia realmente accessibile. Questo tipo di test consente di raccogliere feedback diretti su elementi che potrebbero essere problematici. Il team di sviluppo web e i content manager devono essere formati sull'accessibilità e ogni nuovo aggiornamento del sito, sia esso un restyling grafico o l'introduzione di nuove funzionalità, deve essere progettato tenendo conto delle esigenze di accessibilità.


Concludendo, possiamo affermare che rendere un eCommerce accessibile non sia solo un obbligo di Legge ma una opportunità per le aziende private?

Certamente. L'accessibilità digitale rappresenta una grande opportunità per le aziende pubbliche e private. b2x può essere il partner di supporto perché non si limita a creare shop online, ma offre un supporto completo in vari ambiti. Innanzitutto, nell'analisi dello stato di accessibilità, per cui b2x può effettuare un audit completo di un eCommerce per identificare le aree da migliorare, ma anche nell'ottimizzazione UX/UI, per la creazione di interfacce intuitive e facili da navigare, così da migliorare la soddisfazione dell’utente e aumentare le conversioni. Inoltre, b2x è aggiornata sulle ultime normative in materia di accessibilità digitale, assicurando che uno shop online sia conforme evitando sanzioni legali. E ancora, b2x può supportare le anziende nell'ottimizzazione SEO: un eCommerce accessibile è anche ottimizzato per i motori di ricerca, aumentando la visibilità online e attirando più traffico organico. Per quanto riguarda sicurezza e affidabilità, b2x garantisce che uno shop sia sicuro, proteggendo i dati sensibili dei clienti e prevenendo attacchi informatici. Infine, oltre alla realizzazione dello eShop, b2x offre supporto continuo per la manutenzione e l'aggiornamento.

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